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La rivoluzione è un affare da donne – Interview with Cristina Scarpellini in L’Espresso

On Friday 4 April, the pre-eve of Vinitaly 2025, an interview with Cristina Scarpellini by Fabiola Fiorentino was published in the “Sorsi d’Oro” special issue of the weekly magazine L’Espresso.

Below is the complete interview, while the original publication layout can be viewed at the following link: La rivoluzione è un affare da donne


La rivoluzione è un affare da donne

Nel mondo del vino si fanno sempre più spazio imprenditrici che coniugano innovazione e tradizione. Come dimostra il successo di Cristina Scarpellini e della sua Tenuta Scerscé.

Nel vasto e affascinante universo del vino, le donne stanno riscrivendo le regole del gioco, combinando tradizione e innovazione con una passione che rompe gli schemi.
Cristina Scarpellini è una di queste protagoniste: ha lasciato il mondo del diritto per abbracciare una carriera nel vino, dimostrando che coraggio e determinazione possono trasformare un percorso personale in un esempio per il settore. Il passaggio dal diritto al vino, avvenuto tra il 2006 e il 2007, non è stato casuale. L’imprenditrice ha colto l’occasione di sperimentare, iniziando con un ettaro in affitto e, in seguito, fondando nel 2008 Tenuta Scerscé. Questo percorso pionieristico ha segnato l’inizio di una rivoluzione che ha compassato le convenzioni di un ambiente storicamente dominato dagli uomini. Ma è lo studio il motore della sua innovazione. «L’approccio più rivoluzionario per me è stato ed è cercare di partire da quello che c’è, partire dalla realtà. Partire dall’annata, dalla pianta, dalle persone, a volte dal caos, dalle domande apparentemente senza risposta. Ecco, posso dire senza troppe forzature e con qualche notte insonne che le tradizioni si sono ridefinite in modo naturale» ci racconta, sottolineando come la sua autenticità e la sua capacità di affrontare le sfide – dalla gestione burocratica alle difficoltà tipiche del lavoro in vigneto – siano state determinanti per trasformare ogni ostacolo in un’opportunità di crescita.
Grazie a un mix di esperienze internazionali e a una solida formazione giuridica, ha sviluppato una visione manageriale e strategica nella conduzione dell’azienda, conferendole un ruolo da leader nel settore.
Cristina Scarpellini sa interpretare il territorio aspro della Valtellina e valorizzare il vitigno locale, il Nebbiolo (noto in zona come Chiavennasca), trasformando le sfide in catalizzatori per l’innovazione. «La passione non basta, ci vuole molto impegno» afferma, descrivendo un approccio pragmatico e audace che ha permesso a Tenuta Scerscé di affermarsi e guadagnarsi il favore di un pubblico sempre più attento e sofisticato.
In un settore dove l’80 per cento dei produttori sono uomini, la sua esperienza si fa testimonianza di come un mix di studio, passione e una sana dose di dubbio possano portare a ridefinire le tradizioni enologiche.
La storia di Cristina Scarpellini è un modello di ispirazione per le giovani donne che ambiscono a entrare nel mondo del vino. Con una filosofia basata sulla curiosità, l’impegno e – come lei stessa sottolinea – «un po’ di ossessione», ha dimostrato che non basta desiderarlo, ma occorre lavorare con dedizione per superare i pregiudizi e le difficoltà. La sua esperienza nel diritto e la formazione Oltralpe le hanno, infatti, fornito gli strumenti per affrontare con successo le complessità burocratiche e manageriali, aprendo la strada a una nuova generazione di imprenditrici che vedono nel mix di competenze un vantaggio competitivo. L’imprenditrice incarna il cambiamento nel settore vitivinicolo. La sua storia prova che, partendo da zero e gestendo con intelligenza il pregiudizio, è possibile trasformare un sogno in una realtà che non solo rispetta la tradizione, ma la reinventa con audacia e carisma. La sua leadership pionieristica e la capacità di fondere esperienza, innovazione e autenticità offrono un messaggio chiaro: nel mondo del vino, il futuro appartiene a chi ha il coraggio di essere sé stesso.

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